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IDEA PROTAGONISTA A ROMA CON L’ALLESTIMENTO SPETTACOLARE DELLA MOSTRA DI EDWARD HOPPER.
IDEA protagonista a Roma con l’allestimento spettacolare della mostra di Edward Hopper. Ricostruito il bar raffigurato nel celebre dipinto “Nighthawks”.
IDEA Associazione Italiana Exhibition Designers, ha progettato l’allestimento della mostra di Edward Hopper inaugurata il 16 febbraio presso la Fondazione Roma Museo, in via Del Corso, nel cuore di Roma. La sfida è stata affidata a un team composto da progettisti associati a IDEA, Associazione Italiana Exhibition Designers, affiancati da giovani progettisti provenienti dal Master Idea in Exhibition Design, avviato dall’Associazione congiuntamente al Politecnico di Milano. Il Team Master IDEA, composto da Augusta Grecchi, Saveria Petillo, Giorgio Radojkovic, Chiara Rubessi, ha lavorato sotto la guida dei Tutor Luca Cendali, Angelo Jelmini e Anna Olewska, con la collaborazione di Francesco Murano per il Light Design e con il coordinamento organizzativo di Mario Mastropietro e Luisa Pandolfi, rispettivamente Presidente e Segretario Generale di IDEA Associazione Italiana Exhibition Designers. Il Concept Le scelte allestitive proposte si pongono l’obiettivo di ambientare le opere di Hopper nelle architetture del suo tempo e di coinvolgere il visitatore con alcune ricostruzioni spettacolari. Di qui la scelta di valorizzare la sala d’ingresso, spazio importante della struttura museale, destinandola alla funzione di foyer multimediale, dove il pubblico verrà accolto ed emozionato con una ricostruzione scenografica ispirata al bar raffigurato nel dipinto di Hopper Nighthawks (1942), che vede esposti in mostra i suoi bozzetti preparatori. Il visitatore farà il suo ingresso in una suggestiva ambientazione notturna che racchiude in sé tutte quelle ricerche progettuali che vedono il foyer come un luogo: di transito, di sosta, di scoperta, di relazione, d’informazione, di multimedialità. Uno spazio, dunque, che vede interagire più linguaggi con l’intento di vivere anche al di fuori dell’orario di visita, la sera per esempio, dando la possibilità di organizzare concerti ed eventi, legati alle tematiche della mostra. Ogni sala è stata progettata, seguendo la scelta curatoriale di Carter Foster conservatore del Whitney Museum, con lo scopo di ricreare nel visitatore la sensazione di trovarsi in una “cornice” diversa. Ambientare le opere nel proprio contesto con una serie di ricostruzioni scenografiche concepite come gioco d’interni ed esterni, riprendendo i luoghi cari all’artista. La prima e la seconda sala, dedicate alle sezioni, Self portrait e Formation and early work, Hopper as Illustrator, accolgono il visitatore in un ambiente che richiama l’interno di un’abitazione di fine ‘800, decorato da una boiserie ispirata alla stessa abitazione di Hopper. Nella terza sala, Hopper in Paris, invece, il visitatore si ritroverà proiettato in una passeggiata lungo la Senna in plein air, dove un gioco cromatico di luci e colori riproduce l’atmosfera di un tramonto parigino. Si continua verso la sala delle incisioni, Defining images, Hopper as a printmaker, dove l’allestimento mette in evidenza la tecnica utilizzata e amata dall’artista per poi approdare alla sala del Processo creativo, dove il visitatore guidato da una proiezione luminosa, avrà la possibilità di riprodurre uno o più bozzetti di Hopper, che conserverà come testimonianza personale della visita alla mostra. Lungo il corridoio sonorizzato che accompagna il visitatore in uno dei numerosi viaggi che Hopper fece, da Parigi a New York, il pubblico entrerà direttamente nella dimensione dello studio di Hopper, nella quinta sala, Hopper’s process, drawing into painting. Attraverso l’elemento costruttivo del lucernario, il visitatore verrà avvolto da una luce soffusa d’ambientazione, la luce, quindi, come fil rouge ed elemento portante nella pittura di Hopper. Arriviamo, quindi, alla sesta sala, Hopper’s Eroticism, dove l’allestimento suggerisce un interno raffinato, che rimanda a un erotismo privato, quasi sussurrato. Per finire la nostra narrazione nella settima sala, Essential Hopper: Time, Place, Memory, dove l’allestimento suggerisce una veranda circondata da un cielo luminoso come illustrato nei meravigliosi dipinti di Hopper. I luoghi dell’allestimento sono accompagnati da suoni e rumori ambientali, che rendono ancora più emozionante il percorso della mostra. IDEA Associazione Italiana Exhibition Designers è stata fondata nel 2006 dalla volontà di una selezionata compagine di qualificati progettisti di diffondere la cultura del progetto allestitivo, certificandone la qualità ed evidenziando le peculiarità di una ‘disciplina interdisciplinare’ come l’Exhibition Design che utilizza contemporaneamente i linguaggi dell’architettura, della grafica e della comunicazione. Da subito gli associati di IDEA hanno sentito la necessità di impegnarsi attivamente nell’ambito della formazione e di trasmettere il loro sapere ai giovani progettisti, contribuendo a creare una figura professionale completa, in grado di gestire tutte le tematiche connesse al “mettere in mostra”. La prima azione di IDEA è stata, quindi, quella di istituire con il Politecnico di Milano un Master in Exhibition Design, interamente dedicato all’Architettura dell’Esporre, ormai giunto alla Terza Edizione.